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Nuova Sabatini: estesa anche agli aumenti di capitale delle PMI

Incentivate con 80 milioni le capitalizzazioni pari almeno al 30% dei finanziamenti

E’ stato firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il provvedimento attuativo del decreto crescita, atteso ormai dal 2019. Il decreto prometteva alle Pmi che effettuavano aumenti di capitale l’accesso alla agevolazioni della Nuova Sabatini in forma potenziata.

La nuova misura attuativa, per la quale sono stati stanziati 80 milioni di euro, è volta a incentivare i processi di capitalizzazione delle PMI attraverso l’incremento dell’ammontare del contributo Nuova Sabatini al fronte di investimenti effettuati in beni strumentali 4.0, “green” o localizzati al Sud.

Caratteristiche dei contributi

Tramite l’accesso ai contributi statali Nuova Sabatini, le PMI potranno abbattere i tassi di un finanziamento bancario o in leasing:

  • nella misura del 3,575% per le medie imprese
  • nella misura del 5% per le piccole e micro imprese

Il requisito fondamentale è che la PMI abbia deliberato un aumento del capitale sociale pari almeno al 30% dell’importo del finanziamento entro la data di presentazione della domanda di contributo.

Il prossimo step

Il lavoro burocratico non è ancora terminato. Il decreto attuativo rimanda a un futuro provvedimento della direzione generale del ministero per gli incentivi alle imprese, che verrà emanato entro il 1° luglio 2024. Il provvedimento stabilirà le istruzioni per la fruizione delle agevolazioni e definirà gli schemi di domanda.

I requisiti

Il decreto firmato nel Febbraio 2024 delinea il perimetro dell’aumento di capitale incentivabile:

  • Le PMI, che devono essere costituite come società di capitali, devono effettuare l’operazione esclusivamente attraverso conferimenti in denaro.
  • Entro trenta giorni dalla concessione del contributo, l’aumento di capitale deve essere stato sottoscritto e almeno il 25% del valore totale, oltre all’intero sovrapprezzo delle azioni, se previsto, deve essere stato versato. La restante quota deve essere versata entro la presentazione delle richieste di erogazione del contributo, in misura proporzionale.

I vincoli

Al fine di prevenire gli abusi è stata prevista una clausola all‘articolo 7 del decreto interministeriale. Tale condizione prevede che nel caso in cui la PMI non adempia al versamento del capitale, la domanda non potrà essere agevolata.

Infine, un altro articolo regola il riconoscimento dei contributi. Nell’eventualità in cui, sulla base del decreto Mise del 22 Aprile 2022, l’erogazione può avvenire in un’unica soluzione, l’aumento del capitale deve risultare interamente sottoscritto e versato prima di aver trasmesso la richiesta di erogazione in unica tranche.

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